venerdì 12 settembre 2008

La Missione

- La prego, si accomodi pure, Tenebra. (indica una sedia libera)
- La ringrazio, Signore, ma sul serio avrei…
- Whisky?
- Non posso, Signore, sono in servizio. (si siede)
- Già, anche io. Un sigaro?
- No guardi, davvero, non fumo. E poi ci sarebbero di là delle pers..
- Ascolti, Tenebra. Lei mi piace.
- Anche lei è un bell’uomo, Signore.
(senza scomporsi)
- Grazie Tenebra, ma lei sa bene che odio le adulazioni. (si alza per chiudere la porta)
- …
- (sussurrando) Il falco è uscito dal nido, Tenebra!
- Signore?
- (la voce si assottiglia sempre di più) Il pifferaio ha aperto la cesta! Capisce?
- Signore, non la seguo.
(senza alterare il tono di voce)
- Tenebra! Cristo santo! (urlando) Ma li legge i giornali?
- Non ritengo sia il caso di invocare la Trinità, Signore.
- Lo è eccome, Tenebra! (esaltato) Dia retta a me, stavolta lo prendiamo!
- Vuole affidarmi un nuovo caso, Signore? Mi permetta di argomentarle che qui al dipartim…
- Fa dell’umorismo, Tenebra?
- Si immagini, Signore. Sa bene che prendo il mio lavoro molto seriamente.
- Bravo Tenebra! Allora si sieda e apra bene le orecchie!
- Sono già seduto, Signore.
- Niente giochetti con me, Tenebra. Si alzi e si risieda se questo la fa sentire più a suo agio!
- …
- E ora ascolti. Le offro l’occasione della sua vita. Una porta che conduce ad una nuova vita. La possibilità di sottrarsi finalmente allo stringente giogo del destino che, amaro, ha indurito la sua anima e il suo cuore. Lei non vivrà più nel rimpianto e nel rimorso, Tenebra.
- Signore, io vivo solo per combattere il crimine.
- Stronzate, Tenebra! (batte i pugni sul tavolo) Lei vuole farmi credere di essere guidato da alti ideali ma l’uomo, per sua natura, è e sarà sempre schiavo delle sue passioni e dei suoi vizi! Passioni e vizi che guidano l’uomo sulla strada che soddisfa il proprio ego. E lei, Tenebra, ha un ego smisurato.
- Il mio ego si soddisfa con la giustizia, Signore.
- Ed è giustizia che il le offro, Tenebra! Implacabile, perentoria, sempiterna giustizia!
- …
- …e un volo per Parigi!
- Un pensiero squisito, Signore. Ma non credo che in questo momento andare in vacanza sia la soluzione ideale. Non esiste vacanza per chi combatte il crimine.
- Sono di tutt’altro avviso, Tenebra. Ma non è di vacanza che stiamo parlando. Io voglio che lei vada a Parigi per mettere la parola fine ad una storia che va avanti da troppo tempo. Voglio che lei vada lì, come un ufficiale qualunque, che si integri con la popolazione locale, che mangi la baguette, passeggiando per i vicoli di Montmartre quando il sole tramonta dietro la Défense. Un pittore dipinge il suo amore su una tela bianca, rimirando in lontananza la Senna che descrive le sue anse tra la città che dorme…
-
(si schiarisce la gola)
- Non interrompa, Tenebra. Sono nel pieno di una reminescenza.
- Mi scusi, Signore.
- Di nulla, Tenebra. Dunque Parigi, la baguette, Montmartre, la Dèfense, la Senna, bla bla bla, e da lì lei sferrerà il suo attacco, Tenebra!
- Signore?
(alzandosi in piedi)
- Lei farà giustizia, Tenebra. (fa una pausa) È tornato.
(lascia cadere un oggetto sul tavolo)
- Uno scubidù…

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